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SERGIO BRIZZOLESI
critica e bibliografia

 

hanno detto di lui:

"(...)  I ricordi della fanciullezza, l'occhio imbevuto delle morbide ondulazioni collinari di Gropparello, paese natale pure di Cassinari, la mano guidata, nell'Accademia Gazzola di Piacenza, da sapienza antica, sono elementi certamente presenti in queste inedite modalità declinate con notevole determinazione"
Gino Traversi / Corriere della Sera, 1981

 

"(...)  Poetiche sculture dove il misterioso corpo femminile viene avvolto da diversi, incantevoli, favolistici abiti regali, inventati dall'estro, dai sentimenti di questo scultore. L'enigmatico volto, il lungo fine collo, il ricorrente seno scoperto (uno soltanto), la grazia delle mani, Paffusolamento delle gambe e dei piedi danno alle sue immagini stilizzate una vibrante esaltazione emblematica: un rango di sacerdotessa dell 'amore"
Pedro Fiori / Milano, 1986

 

"(...)  Una cesellatura calda e inventata, degna di un orafo fiorentino del Quattrocento, lascia scoperte le simili teste di un modello unico, scelto come ideale di un mondo incorrotto dalla mediocrità e tutto sommato possibile. È una scultura profondamente italiana, che ripete i fasti rinascimentali tanto preziosi quanto, come in questo caso, non solo inutile ripetizione ma sobria invenzione nel recupero della bellezza femminile e della validità della forma"
Raffaele De Grada / Milano, 1988.

 

 "(...)  La loro grazia un po' rude assorbe la luce in un palleggio di rimandi e di carambole che ne chiudono la superficie in una trama sottile e vibrante. Padrone del mondo, pensose, le vedo in giardino o assise in trono nel fulgore dell'oro, ma l'arabesco e il cincischiato diventano subito stile. Una scultura di Brizzolesi la si riconosce tra mille. Ancorata al passato, vive le nuove ragioni, testimone della fragilità e delle incertezze che caratterizzano il mondo d'oggi."
Ferdinando Arisi / Piacenza, 1989

 

 "(...)  Le donne di Brizzolesi sono Regine di araldica venustà, si ergono in mezzo alla effimera mediocrità del mondo sensibile con la dignità della forma pura, vittoriosa sul tempo."
Ugo Ronfani / Milano, 1991

 

 "(...)  Sospese fra lo spazio fisico del reale e gli orizzonti indefiniti della fantasia le Regine di Brizzolesi svelano così un mondo conteso fra i due opposti termini della rappresentazione artistica. Come si rileva, del resto, nel processo di una creatività che porta in luce i caratteri esteriori dell'esistere, pur avendo, nel suo nucleo più oscuro, la forza invisibile dell'interiorità. (...) La modella è, per lui, solo un punto di partenza: che si trasfigura, presto, in una rappresentazione classica di umbratile suggestione figurativa"
Gianni Cavazzini / Parma, 1994

 

 "(...)  Arcaismo e, soprattutto, classicità sono dunque il territorio formale dal quale il linguaggio plastico di Brizzolesi procede per questo viaggio straordinario tra donne fiorite e gentilissime amazzoni, tra forme arabescate e struggenti armonie di gesti e di posture..."
Giorgio Seveso / Milano, 2007

 

principali

testi e articoli

a lui dedicati:

 

 

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S.Ventura (1961)

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G.Guadagnini (1971)

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G.M.Guadagnini (1972)

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P. Chillemi (1977)

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G.Traversi (1982)

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A. De Bono (1983)

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P.Fiori (1983)

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E.Concarotti (1983)

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E.Concarotti (1983)

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N.Bagarotti (1985)

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U. Ronfani (1991)

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E. Concarotti (1993)

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M.Milani (1996)

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C. Francou (1997)

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G. Seveso (2003 )

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C. Magnani (2004)

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G. Seveso (2005)

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G. Seveso (2007)

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G. Chiesa (2007 )

 

 

 

Una scultura del 1961 dedicata a Giacometti